09 dicembre 2022

La consapevolezza

 

LA CONSAPEVOLEZZA

(Tratto da: Ajahn Sumedho, "Le Quattro Nobili Verità", ed. Santacittarama Edizioni, 2014)



Cona la pratica quotidiana, e nella quotidianità, la consapevolezza, man mano si espande, fino a iglobare tutto. Ciò è frutto nella disciplina e della perseveranza. Abbandonando ogni desiderio e ogni avversione, a partire dalla pratica stessa, ci renderemo conto che le cose sono così come sono e a noi spetta solo prenderne coscienza e agire, se del caso, di conseguenza, non reagendo più agli stimoli interni ed esterni a noi.
Buona lettura.
Buona Pratica.
R.



   Possiamo riflettere su quelle cose che fanno sorgere in noi indignazione e rabbia: c'è davvero qualcosa di sbagliato in queste cose, oppure siamo noi a generare dukkha (sofferenza) attorno ad esse? Allora iniziamo a comprendere i problemi che ci creiamo nella nostra vita e in quella delle persone che ci stanno interno.
   Con consapevolezza, siamo disposti a sopportare tutto quello che fa parte della vita: l'eccitazione e la noia, la speranza e la disperazione, il piacere e il dolore, la fascinazione e la stanchezza, l'inizio e la fine, la nascita e la morte. Siamo disposti ad accogliere tutto nella nostra mente, invece di essere riassorbiti solo dalle cose piacevoli e di sopprimere quelle spiacevoli. Il processo della visione profonda è legato all'andamento di dukkha, all'osservazione di dukkha, all'accettazione di dukkha, al riconoscere dukkha in ogni sua forma. Non reagite più nei modi abituali, indulgendo o sopprimendo. In questo modo potrete sopportare meglio la sofferenza, essere più pazienti con essa.

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